mercoledì 25 luglio 2012

Tredicesime a rischio?


Da Tiscali.it

Blocco delle tredicesime, la Cgil chiede la smentita al governo. Bonanni: "Siamo pronti a fare le barricate"


A dare l’allarme sono state organizzazioni come la Confesercenti, ma la notizia sta seminando preoccupazione vera tra i lavoratori e le famiglie. Le indiscrezioni su un possibile blocco o taglio delle tredicesime di dipendenti pubblici e pensionati, secondo il presidente dell’associazione dei commercianti arriva da “fonti sicure”. "Abbiamo ritenuto di doverlo rilanciare perché siamo fortemente preoccupati che in una situazione già difficile i consumi di Natale possano subire dei contraccolpi" dice Venturi intervistato da GrRai.

Anche la Cgil chiederà una smentita - Quanto alle parole del ministro per la Funzione pubblica, Filippo Patroni Griffi che ha dichiarato di aver appreso la notizia dalle agenzie, Venturi commenta: "Non ci basta come smentita, ci aspetteremmo qualcosa di più, vorremmo essere rassicurati. Una smentita diretta, ufficiale e più chiara da parte del governo eliminerebbe ogni forma di preoccupazione". Sulla stessa lunghezza d’onda la Cgil. "Chiederemo una smentita anche se siamo consapevoli del fatto che la smentita debba arrivare da parte del presidente del Consiglio e soprattutto dal ministro dell'Economia", ha affermato Michele Gentile, responsabile pubblico impiego Cgil ai microfoni de L'Economia in tasca del Gr Rai.
“Una misura analoga fu minacciata l’anno scorso” - "Una misura analoga - ha ricordato - venne minacciata l'anno scorso con la manovra estiva del governo Berlusconi ma la protesta che si sollevò in quel periodo fece fare marcia indietro. Io assicuro tutti che non è stato possibile farlo per Berlusconi e non sarà possibile farlo a Monti. È evidente - ha aggiunto - che siamo pronti a scendere in piazza perché si tratta di una misura sbagliata in quanto deprime i consumi e poi significa che, nonostante le rassicurazioni che il governo dà, poiché la tredicesima si prende a dicembre , parlarne adesso , fuori tempo, significa che la situazione del nostro paese è ancora più drammatica rispetto a quello che si dice e misure come queste la aggraverebbero". "Nell'incontro di oggi con il ministro - ha aggiunto - chiederemo che ci sia un passo indietro rispetto alle misure contenute nel decreto sulla spending review. In quel decreto ci sono tagli, tagli, tagli e tagli e non c'è altro".
Bonanni: “Pronti alle barricate” - "Non mi pare che fino ad oggi l'esecutivo abbia accennato a un provvedimento del genere, ma è chiaro che se lo facesse commetterebbe un errore da matita rossa. Il Professore segnerebbe un clamoroso indimenticabile autogol. Sarebbe come sconfessare la sua valenza di capace economista, perché una decisione del genere darebbe davvero il colpo di grazia all'economia già barcollante", afferma invece in un'intervista al Mattino, il leader della Cisl Raffaele Bonanni, che si dice "pronto alle barricate" nel caso in cui le voci sul blocco delle tredicesime fossero confermate. Per Bonanni, "il vero nodo che rischia di stringere il Paese é rappresentato dal fatto che oggi Monti è bloccato dai partiti, è ostaggio della politica, delle lobbies e dei suoi pressing. Basti vedere la faccenda delle Province che - osserva - sembra un capitolo a metà. Una serie di misure che non saranno portate a termine perché il Prof ha paura di affondare il bisturi sui comuni e sulle municipalità".
“Manca la concertazione” - Il leader sindacale denuncia la mancanza di concertazione. "Inizio a sentire odore di Prima Repubblica, nel senso che spesso su questioni basilari per la crescita dell'Italia Monti sceglie di parlare tra pochi intimi, in penombra e quindi non alla luce del sole. Mentre su fatti fondamentali per la ripresa della crescita andrebbero aperti tavoli trasparenti". Per uscire dal guado, sostiene Bonanni, "non c'é che un'unica soluzione: un patto sociale da fare subito, in cui entrino parti sociali e compagini imprenditoriali. L'Italia - sottolinea - ha bisogno di ritrovare l'unità, la compattezza e la coesione. Va riscoperta proprio quella concertazione che è stata messa clamorosamente da parte".

25 luglio 2012

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