sabato 21 luglio 2012

A Quartu intervento rivoluzionario all’anca

di valentino Velari da www.castedduonline.it

La scorsa settimana, martedì 3 e giovedì 5 luglio, presso la Casa di Cura Polispecialistica S.Elena di Quartu S.Elena, sono stati eseguiti degli interventi di chirurgia protesica dell’anca con un nuovo approccio chirurgico anteriore mininvasivo. L’importante evento è stato organizzato dall’equipe di Chirurgia Ortopedica, della quale fanno parte i dottori Nicola Dimopoulos, Alberto Bonfiglio, Anna Maria D’Auria, Luca Putzulu ed Andrea Uccheddu.

Ospite d’eccezione il prof. Erik De Witte, chirurgo ortopedico
belga di fama mondiale. “L’accesso chirurgico per via anteriore mininvasiva”, spiega il dr. Nicola Dimopoulos, “rappresenta il futuro della
chirurgia protesica dell’anca, come già accade negli Stati Uniti dove la percentuale di interventi con tale metodica è passata dal 15 al 35%, o in Giappone dove tale percentuale sfiora il 60%.

Attraverso una piccola incisione, senza necessità di incidere i muscoli, ma semplicemente divaricandoli, è possibile esporre l’articolazione dell’anca per eseguire la sua sostituzione protesica. La tecnica consiste in un approccio intermuscolare ed internervoso che non prevede la sezione dei fasci muscolari. Studi di risonanza magnetica nucleare dimostrano l’assenza di atrofia muscolare nel post-operatorio, a differenza di quanto accade con altri approcci chirurgici. Il vantaggio per il paziente rispetto alle tecniche convenzionali è rappresentato da una minore perdita di sangue durante l’intervento, da minor dolore post-operatorio e da un più rapido recupero funzionale”. I risultati degli interventi sono stati ottimi.

A dimostrazione di quanto affermato, i pazienti operati di protesi totale d’anca il giorno seguente l’intervento erano già in grado di muovere i primi passi autonomamente, con l’ausilio di una sola stampella.

“Quanto avvenuto in queste due giornate”, conclude il dr. Dimopoulos, “è il risultato di un percorso di formazione iniziato tre anni fa quando conobbi il prof. De Witte nel Centro Specialistico da lui diretto ad Aalst (Bruxelles), ed è proseguito con la frequentazione di altri centri europei di Chirurgia Ortopedica, sia con esperienze in sala operatoria che con esercitazioni su cadavere. Ho ritenuto, quindi, importante condividere l’applicazione di tali conoscenze a favore dei pazienti sardi con colui col quale tale percorso aveva avuto inizio”.

Insomma, un altro grande traguardo della sanità sarda, che si dimostra sempre più all’avanguardia con nomi di eccellenza.

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