martedì 7 agosto 2012

Alex Schwazer : la mia carriera finisce qui !

"Ho sbagliato certo, il fermato per doping sono io". L'ultima corsa è una marcia al contrario e Alex Schwazer nel giorno più triste della sua carriera, e forse della vita, non ha cercato scuse. "Ho sbagliato, la mia carriera è finita qui" dice il campione di Vipiteno, oro a Pechino, polvere a Londra. Un'ammissione totale, nessuna scappatoia, nessun alibi di fantasia per giustificare quella presenza vietata nel suo sangue. Ha preferito dire la verità, cosa rara quando un atleta viene trovato positivo. "Ho fatto tutto da solo e di testa mia - prosegue ancora Schwazer - e dunque mi assumo tutte le responsabilità per quello che è successo". Inevitabile l'uscita di scena e non solo a Londra, dove è stato il Coni a non farlo nemmeno atterrare. "La mia vita nell'atletica è finita" precisa l'atleta. E prima di raccontare il suo dramma
("Come volete che stia.." si limita a dire parlando della sua condizione) aveva chiamato il tecnico, l'ex marciatore Michele Didoni. "Devo darti una brutta notizia - le parole dell'altoatesino - il fermato per doping sono io". "Meglio che non mi chieda come sto, ho sbagliato...- ripete Schwazer che nell'arco di un pomeriggio si è visto crollare il mondo addosso - Volevo essere più forte per questa Olimpiade, ho sbagliato". 
 L'atleta altoatesino racconta come è finito nel tunnel buio del doping : «Nessuno sapeva niente, neppure Carolina, neppure l'allenatore Michele Didoni. L'ho fatto perché volevo di più. Volevo essere più forte, andare più veloce. Ho preso questa decisione a metà luglio, dopo aver concluso la preparazione a S. Moritz. Quello che ho fatto prima è tutto a pane e acqua, ve lo giuro. L'epo l'ho assunta a metà luglio, a Oberstdorf.  Ho trovato tutto sul web dove era spiegato anche il modo per iniettarla. Poi è arrivato quel 30 luglio e mi hanno prelevato un campione di urina. Da quel momento non ci ho capito più nulla. Mi è crollato il mondo addosso, sapevo che mi avrebbero scoperto. terraisolana


APPROFONDIMENTO:

L’E.P.O., Eritropoietina umana, è un ormone glicoproteico sintetizzato da determinate cellule del rene e 
liberato in circolazione nel sangue in condizioni di carenza d’ossigeno nei tessuti (ipossia). Questa situazione incrementa la percentuale di globuli rossi ( fenomeno dell’eritropoiesi), altrimenti detti eritrociti, le cellule del sangue responsabili del trasporto dell’ossigeno. L’E.P.O. è somministrata per endovena; non è venduta nelle farmacie perché il suo uso è esclusivamente clinico nei casi di anemia con croniche disfunzioni renali.


USO DELL’ERITROPOIETINA NELLO SPORT

Sebbene sia una sostanza proibita dalla vigente normativa antidoping, il suo uso si sta diffondendo in maniera allarmante negli atleti di resistenza, a dispetto della sua difficoltà d’acquisto e dell’alto costo. Alcuni atleti degli sport che richiedono resistenza fisica si iniettano EPO per aumentare il numero di globuli rossi nel sangue e, conseguentemente, aumentare la capacità di ossigenazione dei muscoli, aumentando le prestazioni fisiche di coloro che la utilizzano (Per fare un esempio, pensiamo a quanto avvenuto nel Giro d'Italia di ciclismo lo scorso anno, quando i N.A.S. sono intervenuti a corsa in atto per sequestrare materiale proibito e conseguentemente alcuni ciclisti sono stati squalificati).
L’uso dell’EPO è pericoloso per la salute e ha già provocato la morte di diversi atleti d’elite.
Il meccanismo di azione di quest’ormone è il seguente:
- Aumenta il numero di globuli rossi e, conseguentemente, l’ossigeno nell’organismo.
- Aumenta l’emoglobina, la responsabile del trasporto dell’ossigeno dai polmoni al sangue.
- Il muscolo ha a disposizione maggior ossigeno, e di conseguenza resiste maggiormente agli sforzi prolungati, ed è ritardata l’insorgenza della fatica.
- Il cuore è messo in condizione di pompare sangue più velocemente senza ingenerare fatica.

Sebbene sia una sostanza proibita dalla normativa antidoping, il suo uso si sta diffondendo in maniera allarmante negli atleti di resistenza, a dispetto della sua difficoltà d’acquisto e dell’alto costo.

Questa sostanza non viene rintracciata nelle urine nei controlli antidoping; tuttavia se ne può determinare l’assunzione attraverso i test antidoping che prendono come riferimento il tasso di ematocrito del sangue.
L’ematocrito è il parametro che indica il volume dei globuli rossi in relazione al volume totale del sangue (la percentuale corpuscolare del sangue). Se questa percentuale supera i normali valori (se è cioè superiore al 50%), si può dedurre l’uso della sostanza dopante. Negli individui trattati con EPO questo valore può raggiungere il 60%.
Gli atleti che assumono EPO generalmente usano dei plasma-expanders per prevenire la morte causata dall’iperviscosità del sangue e per mantenere l’ematocrito al di sotto della soglia del 50% (e cioè per mascherare l’uso della sostanza dopante). I plasma expanders attraggono liquido all’interno dei vasi sanguigni. Un esempio di questa sostanza è l’HES (hidroxil-etil-amido).

I MAGGIORI EFFETTI COLLATERALI DELL’USO DOPANTE DI EPO


- orticaria
- febbre
- reazioni emofilattiche con danni renali
- trombosi
- mal di testa
- aggressività
- ipertensione arteriosa
- convulsioni
- aumento della viscosità del sangue
- coagulazione del sangue
- nel caso di overdose, nella notte, durante il sonno, il sangue diventa denso provocando attacchi cardiaci e morte.

LE ALTERNATIVE NATURALI ALL’USO DI ERITROPOIETINA

INOSINA: è il precursore naturale degli acidi nucleici (costituiti da ipoxantina e da uno zucchero, il ribosio) che si trovano nei muscoli e nel cuore e che stimolano la produzione di un’altra sostanza biochimica chiamata 2-3 difosfoglicerato, essenziale per il trasporto delle molecole di ossigeno dal sangue alle cellule muscolari per produrre energia. Come conseguenza aumenta la resistenza, ritarda l’insorgenza della fatica muscolare e favorisce il recupero. Migliora il flusso sanguigno, favorendo l’irrorazione dei tessuti e la loro ossigenazione.

ACIDO PANGAMICO (VITAMINA B15): è un derivato dell’acido glutammico, ragion per cui non viene considerato una vera vitamina. E’ conosciuta come la “Vitamina antifatica degli atleti”, perché prolunga lo sforzo durante gli allenamenti.
-Favorisce la respirazione delle cellule e riesce a neutralizzare alcune sostanze tossiche come l’alcool, accelerandone l’ossidazione e, successivamente, eliminando i loro effetti.

-Gioca un ruolo attivo nelle insufficienza cardiache, incrementando l’uso di ossigeno delle cellule. Esercita inoltre una funzione protettiva sul fegato. Usato come tonificante muscolare (generalmente sotto forma di arginina pangamata), il suo benefico effetto durante l’esercizio fisico è stato provato soprattutto negli sport di resistenza. Aumenta la durata dello sforzo, riducendo l’uso di glicogeno e l’accumulazione di acido lattico. Migliora la respirazione cellulare a livello dei mitocondri e permette perciò all’atleta di sopportare meglio intensi e prolungati sforzi muscolari, facilitando anche il recupero
. T.I.

Nessun commento:

Posta un commento

inserisci qui il tuo commento...